Badante in malattia a Varese: cosa bisogna fare?
Quando una badante si ammala o subisce un infortunio, può sorgere una situazione delicata da gestire, soprattutto per quelle famiglie che si affidano quotidianamente al suo supporto per assistere persone anziane o non autosufficienti. In questi casi, è fondamentale sapere come comportarsi per garantire continuità all’assistenza domiciliare.
Malattia della badante: diritti, doveri e soluzioni pratiche
La legge riconosce alla badante il diritto alla malattia retribuita entro determinati limiti, che variano in base all’anzianità di servizio. Ma cosa deve fare la famiglia nel frattempo?
In caso di assenza per malattia, è possibile assumere temporaneamente un’altra figura per sostituire la badante assente, senza costi aggiuntivi: in fase di assunzione sul sito INPS, sarà sufficiente indicare come causale “sostituzione di lavoratore assente” per non dover versare l’aliquota addizionale prevista per i contratti a termine standard.
Se ti trovi in questa situazione, il nostro servizio di sostituzione badante ti aiuta a trovare rapidamente una figura qualificata, garantendo continuità e serenità nell’assistenza domestica.
Cosa succede se la badante è convivente?
Nel caso in cui la badante in malattia sia convivente, e quindi risieda nella casa dell’assistito, la situazione può diventare più complessa. La famiglia può scegliere di ospitare la nuova badante convivente, ma dovrà comunque garantire vitto e alloggio alla badante assente, con conseguenti costi aggiuntivi. Si tratta infatti di un’indennità prevista dal contratto in caso di mancata prestazione per cause di malattia.
Obblighi di comunicazione e certificazione medica
Se la badante non è convivente, è tenuta a presentare il certificato medico entro due giorni dall’inizio della malattia. Questo documento deve contenere:
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La diagnosi della patologia
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La prognosi (ovvero per quanto tempo dovrà astenersi dal lavoro)
Il certificato può essere consegnato a mano o inviato tramite raccomandata. In caso di badante convivente, non è obbligatorio presentare il certificato, a meno che la malattia non si manifesti durante le ferie o lontano dal posto di lavoro.
Posso licenziare la badante durante la malattia?
Solo in due casi è consentito il licenziamento durante la malattia:
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Durante il periodo di prova o di preavviso: il contratto si sospende con effetto immediato.
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Dopo il superamento del periodo retribuito: si può procedere al licenziamento solo una volta terminato il periodo di comporto, la cui durata varia a seconda dell’anzianità lavorativa:
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Fino a 12 mesi di lavoro: 20 giorni
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Oltre 12 mesi: 45 giorni
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Assistenza garantita anche durante l’assenza della badante
Quando la badante si ammala, è essenziale agire con rapidità per tutelare la salute dell’assistito e rispettare i diritti della lavoratrice. Con AES Domicilio puoi contare su un servizio rapido ed efficiente per la sostituzione della badante, disponibile in tutta la Lombardia e in molte altre province italiane.
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